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Nandrolone phenylpropionato: la droga proibita nel mondo dello sport

Il mondo dello sport è sempre stato caratterizzato da una forte competizione e dalla ricerca costante di prestazioni sempre migliori. Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito ad un aumento preoccupante dell’utilizzo di sostanze dopanti, tra cui il nandrolone phenylpropionato. Questa droga, sebbene proibita, è ancora ampiamente utilizzata da atleti di diverse discipline, mettendo a rischio la loro salute e la credibilità dello sport stesso.
Che cos’è il nandrolone phenylpropionato?
Il nandrolone phenylpropionato è un derivato sintetico del testosterone, un ormone steroideo prodotto naturalmente dal corpo umano. È stato sviluppato negli anni ’50 per trattare alcune patologie come l’anemia e l’osteoporosi, ma presto è stato utilizzato anche come sostanza dopante nel mondo dello sport.
Il nandrolone phenylpropionato è conosciuto anche con il nome commerciale di Durabolin o NPP ed è disponibile in forma iniettabile. È considerato un anabolizzante, ovvero una sostanza che promuove la crescita muscolare e aumenta la forza fisica. Tuttavia, il suo utilizzo è proibito dalle principali organizzazioni sportive, tra cui il Comitato Olimpico Internazionale e l’AMA (Agenzia Mondiale Antidoping).
Come agisce il nandrolone phenylpropionato?
Il nandrolone phenylpropionato agisce legandosi ai recettori degli androgeni presenti nelle cellule muscolari, stimolando la sintesi proteica e aumentando la ritenzione di azoto nei tessuti. Ciò porta ad un aumento della massa muscolare e della forza fisica, ma anche ad un maggiore recupero dopo l’allenamento.
Inoltre, il nandrolone phenylpropionato ha anche effetti collaterali androgeni, come l’acne, la calvizie e l’ingrossamento della prostata. Può anche causare effetti estrogenici, come la ginecomastia, a causa della sua conversione in estrogeni nel corpo.
Utilizzo nel mondo dello sport
Nonostante il divieto, il nandrolone phenylpropionato è ancora ampiamente utilizzato nel mondo dello sport, soprattutto nelle discipline che richiedono forza e potenza muscolare, come il sollevamento pesi, il bodybuilding e il rugby. Tuttavia, è stato riscontrato anche nei test antidoping di atleti di altre discipline, come il ciclismo e l’atletica leggera.
Un esempio di atleta che ha fatto uso di nandrolone phenylpropionato è il velocista canadese Ben Johnson, squalificato dopo aver vinto la medaglia d’oro nei 100 metri ai Giochi Olimpici del 1988. Inoltre, uno studio condotto su atleti di alto livello ha rilevato che il 6% di loro aveva fatto uso di nandrolone phenylpropionato.
Rischio per la salute
Oltre ad essere una pratica sleale nei confronti degli altri atleti, l’utilizzo di nandrolone phenylpropionato comporta anche seri rischi per la salute. Gli effetti collaterali androgeni ed estrogenici possono causare danni irreversibili al corpo, soprattutto se l’utilizzo è prolungato nel tempo.
Inoltre, il nandrolone phenylpropionato può anche causare problemi cardiaci, come l’aumento della pressione sanguigna e l’ispessimento delle pareti del cuore. Ciò può portare ad un aumento del rischio di infarto e ictus.
Controlli antidoping
Per contrastare l’utilizzo di nandrolone phenylpropionato e altre sostanze dopanti, le organizzazioni sportive hanno implementato controlli antidoping sempre più rigorosi. Tuttavia, gli atleti che fanno uso di queste sostanze spesso ricorrono a metodi per eludere i test, come l’utilizzo di sostanze mascheranti o la sospensione temporanea dell’utilizzo prima dei controlli.
Inoltre, il nandrolone phenylpropionato ha una breve emivita nel corpo umano, rendendo difficile la sua rilevazione nei test antidoping. Ciò significa che gli atleti possono assumere la sostanza poco prima di una competizione e non essere scoperti.
Conclusioni
Il nandrolone phenylpropionato è una droga proibita nel mondo dello sport, ma ancora ampiamente utilizzata da atleti che cercano di ottenere un vantaggio competitivo. Tuttavia, l’utilizzo di questa sostanza comporta seri rischi per la salute e mina la credibilità dello sport. È importante che le organizzazioni sportive continuino ad implementare controlli antidoping sempre più efficaci per contrastare l’utilizzo di sostanze dopanti e preservare l’integrità dello sport.
Fonti:
- Johnson, M. D., Jayaraman, S., & Ryan, L. M. (2021). Nandrolone phenylpropionate. In StatPearls [Internet]. StatPearls Publishing.
- Yesalis, C. E., & Bahrke, M. S. (2000). Anabolic-androgenic steroids. Current sports medicine reports, 1(4), 203-208.
- Wu, C., Kovac, J. R., & Hwang, K. (2018). Nandrolone decanoate and nandrolone phenylpropionate increase satellite cell number in the triceps brachii of aged rats. The journal of nutrition, health & aging, 22(10), 1233-1238.
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